La metodologia TDEM (Time-Domain ElectroMagnetic) è una tecnica di largo impiego in indagini idrogeologiche, per l'individuazione di potenziali acquiferi e per lo studio di intrusioni di acque saline. La prospezione consente di evidenziare zone di anomalia di resistività nell'area investigata. La sua applicazione evita qualsiasi alterazione dei luoghi indagati con un impatto ambientale praticamente nullo. Il metodo si basa sulla generazione di un campo elettromagnetico (primario) a partire da una bobina emittente, inducendo nel terreno una circolazione di corrente. Tale corrente originerà a sua volta un campo elettromagnetico (secondario) la cui intensità è proporzionale alla conduttività elettrica del materiale. La conduttività elettrica dei suoli e delle rocce dipende da vari fattori: il grado di saturazione, la salinità dell'acqua nei pori e la composizione mineralogica. Il segnale registrato è funzione dello spessore e della conducibilità dei terreni di copertura.
I principi fisici su cui si basa il metodo elettromagnetico sono espressi dalla legge di Faraday-Neumann-Lenz secondo cui, se in un intervallo di tempo si verifica una variazione del campo magnetico concatenato con un circuito, nel circuito è indotta una forza elettromotrice f.e.m che crea una corrente. Tale metodologia prevede quindi l’impiego di un loop (ciruito elettrico chiuso), che è utilizzato come trasmittente in cui si fa circolare una corrente alternata. L’onda quadra inserita nel circuito (time-on), è seguita da un periodo di ugual misura in cui la corrente è ridotta a zero (time-off); si inverte quindi il senso di immissione dell’onda e nuovamente si annulla la corrente nel circuito; questo ciclo è effettuato molteplici volte con frequenze di ripetizione variabili. Nel momento di stop della corrente il campo magnetico primario tende ad annullarsi nel giro di pochi millisecondi. Questo induce a sua volta delle correnti parassite che si diffondono nel sottosuolo. Le correnti parassite producono un campo magnetico secondario, che genera a sua volta una f.e.m. Il tempo di decadimento del campo magnetico secondario è strettamente dipendente dalla resistività del sottosuolo indagato.
Il segnale che è misurato in superficie da una bobina (coil) ricevente corrisponde ad una curva di decadimento del voltaggio (nV) che si annulla nel giro di pochi millisecondi (detto “transiente”).
Per il sito oggetto di indagine si propone di realizzare 3 profili di resistività elettrica di lunghezza 1000 m sfruttando 10 punti di misura ciascuno. L’applicabilità del metodo va verificata in sito previa test per la valutazione del rumore di fondo dovuto a linee elettriche presenti in sito; si ricorda che generalmente è opportuna una distanza minima di 150 m da tali strutture antropiche.
CIS Geofisica s.r.l. subentra e consolida la posizione di mercato ottenuta, a partire dagli anni ottanta da CIS s.n.c.