La metodologia MASW è una metodologia d'indagine che permette di determinare il profilo di velocità delle onde di taglio verticali Vs, basandosi sul calcolo delle velocità delle onde superficiali.
La tecnica è veloce, affidabile ed economica in quanto non richiede l'esecuzione di scavi, perforazioni o altra tecnica invasiva.
La determinazione delle velocità delle onde superficiali avviene anzitutto tramite la raccolta delle tracce sismiche sul terreno, grazie all'utilizzo di sensori posizionati con interdistanza regolare lungo un allineamento sulla superficie del suolo da indagare.
Da queste velocità superficiali è poi possibile ricavare le velocità delle onde di taglio verticali Vs.
La componente che predomina nelle onde superficiali è dovuta alle onde di Rayleigh, la cui velocità è direttamente correlata alla rigidezza e ai parametri elastici dei suoli attraversati.
E' importante tenere presente che nei mezzi stratificati le onde di Rayleigh sono dispersive, vale a dire che le alte frequenze e quindi le corte lunghezze díonda si propagano prevalentemente negli strati più superficiali del terreno, mentre le onde aventi lunghezze díonda maggiori tendono a coinvolgere anche gli strati più profondi, e quindi a contenere informazioni relative anche a tali strati.
La metodologia MASW può essere sia attiva che passiva o la combinazione di entrambe: nel sistema attivo le onde superficiali vengono generate da una sorgente in un punto noto, in modo quindi non casuale, e registrate da stendimenti lineari di sensori; nel metodo passivo lo stendimento di ricezione può essere sia lineare che circolare e ciò che si misura è il rumore di fondo ambientale esistente.
Il metodo attivo è quello che meglio permette la classificazione sismica dei suoli perchè fornisce con un miglior dettaglio il profilo delle velocità sismiche nei primi 30m dal piano campagna. Infatti si ottiene una curva di dispersione per un range di frequenze normalmente compreso tra 5 e 70Hz, la cui propagazione avviene prevalentemente nella parte più superficiale del suolo, in funzione soprattutto delle sue caratteristiche elastiche.
Utilizzando il metodo passivo si può ottenere una maggiore investigazione in termini di profondità ma una minore risoluzione nelle velocità degli strati, soprattutto per quelli più superficiali.